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Mare Toscana

GIOSTRA DEL SARACINO DI SARTEANO MARE TOSCANA

"La Giostra del Saracino" ha una tradizione antichissima ed è difficile attribuire una data precisa ed inequivocabile alla sua nascita perché, come lo è per altre manifestazioni, affonda le radici nel secolo XIV, prendendo origine dagli antichi e sanguinosi tornei cavallereschi che si trasformarono poi in giochi popolari, fino a costituire un motivo dominante nella struttura operativa di tutta una comunità. E' questo il caso della "Giostra del Saracino" di Sarteano che ha nei secoli, una continuità documentata invidiabile. E' un gioco equestre che rievoca la lotta dei cavalieri contro il predone arabo (Il Saracino), che per secoli terrorizzò, con le sue devastanti scorrerie, le popolazioni cristiane. Nella rappresentazione, "il nemico" è costituito da una tipica statua di legno, a mezzo busto, adattata su un supporto che la rende girevole. I Cavalieri-Giostratori delle 5 Contrade - San Andrea (Colori rosso e azzurro) - San Bartolomeo (Colori bianco e viola) - San Lorenzo (Colori bianco e rosso) - San Martino (Colori bianco e celeste) - SS Trinità (Colori giallo e viola )si lanciano al galoppo contro di essa cercando di infilare con l'asta, durante la corsa, un anello del diametro di 7 cm. posto sullo scudo. Chi riesce realizza un punteggio, chi sbaglia battendo l’asta sullo scudo riceve una simbolica punizione dal mazzafrusto applicato sul braccio teso della statua che gira repentinamente. Lo spettacolo, entusiasmante per l’abilità dei Cavalieri-Giostratori a cavallo e per i pittoreschi costumi delle comparse, si eseguiva in Sarteano da tempo immemorabile, unitamente ad altri giochi di forza e di abilità, come quello chiamato "Gioco della Pugna" (una specie di lotta a squadre), in occasione della festa di San Rocco, il 16 Agosto. La celebrazione era gestita dalla Compagnia laicale dei Santi Rocco e Sebastiano. Uno studio dello scomparso dr. D. Bandini ha accertato che di ciò esiste una documentazione attendibile a partire dal 1583; ma se in tale data la tradizione era già così saldamente consolidata, significa che l’origine della festa era molto più antica. Probabilmente la Giostra, per la sua più complessa organizzazione rispetto al “Gioco della Pugna”, veniva effettuata in modo saltuario e forse nelle grandi occasioni come la venuta del Papa Pio II a Sarteano (1458) o le visite in epoche successive da parte dei Granduchi di Toscana. La festa di San Rocco era talmente importante che i Priori ai quali era affidato per sorteggio (Tratta dei bossoli) il governo della Comunità, nominavano ogni anno due Deputati o Sovrintendenti alla festa, scelti tra i notabili del paese, mentre l’allestimento e la preparazione era affidata a 4 Festaioli che, con questue ed accatti assicuravano la copertura delle spese. Finita la festa , i 4 Festaioli, per assicurare la continuità, ne nominavano altri 4 per loro successori; la nomina veniva poi approvata dai Priori che ne facevano prendere accuratamente atto nel libro delle “Memorie” e “Deliberazioni”. I documenti di archivio riportano fedelmente le nomine annuali, per un periodo plurisecolare, fin dal 1583.

Ma la rappresentazione della “Giostra” assume carattere di continuità a partire dal 1712, quando si decise di eliminare il “Gioco della Pugna”, pericoloso e violento, e si sceglie di correre la Giostra "………da farsi nella medesima terra a benefitio delle compagnie laicali……." (Archivio comunale Sarteano – Memorie vol. Q a f. 217 v.). Da questa data, gli scarni documenti diventano più ricchi di particolari. La “Giostra” si correva in nome delle Compagnie laicali e Chiese; faceva parte integrante della festa una Messa solenne e la Processione in onore del “………glorioso San Rocco, protettore di questa terra……….” .In altri documenti si parla sempre più diffusamente della “………solita Giostra e Comparsa……..” (1719), segno che ormai essa ha assunto una struttura definitiva. Nel 1755 si parla addirittura di grande afflusso “…….di popolo e forestieri…..” e poiché “………è riuscita angusta la strada di mezzo dentro questa terra (il Corso), anche con qualche pericolo mediante il lavoro che deve agire nella Comparsa o mediante i cavalli che s’adoperano nella Giostra e comparsa attorno ai quali si sta affollando il popolo -….. deliberorno…..- che tali rappresentanze si faccino nella pubblica Piazza…….”. A partire dal 1778, l’Amministrazione Comunale assume una forma più moderna e razionale; le nomine dei Deputati e dei Festaioli di San Rocco, prima di essere assegnate vengono sottoposte a votazioni mediante …..lupini bianchi (favorevoli) e lupini neri (contrari); la Giostra si effettua con regolarità. Così va avanti fino al 1808 quando, per far cosa gradita all’Imperatore che in quel periodo aveva il predominio anche sulla Toscana, si abolisce la festa dell’Assunta e di San Rocco, sostituendole con la festa di ……..San Napoleone. Ma questa dura come una meteora e nel 1815 si riparla della festa di San Rocco, della quale si hanno documenti certi fino al 1830, allorché se ne decreta la fine ufficiale, nel senso che le autorità, ormai assorbite dai più vasti e complessi problemi di una moderna amministrazione, non possono più sovrintendere alla festa che però continuò ad effettuarsi in forma spontanea. Così si continuò, con varie interruzioni, fino al 1928. Nel 1933 la “Giostra” raggiunse un nuovo splendore, ristrutturata con la suddivisione nelle attuali Contrade. Fu interrotta nel 1939 per motivi bellici, ma riprese con maggiore vigore nel 1947, assumendo nel periodo di ricostruzione, una potente funzione aggregante. Nel 1962 ha subito una interruzione ventennale, per riprendere nel 1982 con sempre maggiore partecipazione popolare. Negli ultimi anni la manifestazione si è definitivamente riaffermata e arricchita nei costumi e nella spettacolarità e le Contrade svolgono una intensa vita associativa. Il clima della “Giostra” si accende già quando inizia il trasporto della terra in piazza e avviene il montaggio delle tribune; trova il suo momento topico il 15 di Agosto con il suggestivo Corteo storico, con i Priori, i Capitani a cavallo, Dame, Cavalieri, Ancelle, Musici, Armigeri, Sbandieratori, Tamburini, Chiarine, il Carroccio trainato dai buoi, i Giostratori, i Palafrenieri,………. Segue il saggio di abilità con la bandiera, da parte degli Sbandieratori di ciascuna Contrada; poi la benedizione dei Giostratori e dei cavalli, la lettura del Bando ed infine la fatidica frase…….. "……..e senza porre più mora alcuna si dia cominciamento alla Giostra……." A questo punto la Piazza esplode e i Giostratori uno dopo l'altro si lanciano al galoppo contro il beffardo predone saraceno contendendosi la vittoria a suon di ficcanti stoccate all’anello. Le notizie della presente pagina sono state tratte dal Libro della Giostra del Saracino e dalle Guide turistiche economiche e culturali edite negli anni su Sarteano. La manifestazione ha inizio l'11 d'agosto con la "Tratta dei Bossoli", uno spettacolo in notturna durante il quale tra giochi d'acqua e di fuoco, tra giochi di bandiera e rulli di tamburi, viene estratto l'ordine di gara delle cinque Contrade e viene presentato il Palio. Il 14 agosto viene poi effettuata "La Provaccia", durante la quale i giostratori saggiano il campo di gara e affinano le varie tecniche. Il 15 Agosto dopo un affascinante corteo storico in costumi d'epoca composto da oltre 200 figuranti, viene corsa la Giostra del Saracino.

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